venerdì 22 agosto 2014

I Bronzi di Riace e le eterne lamentazioni calabresi

E ci risiamo. Quando si sente parlare dei Bronzi di Riace è solo per polemiche. L'ennesima è scoppiata dopo che Maroni e Sgarbi, un duo che potrebbe far rabbrividire i più, hanno tenuto una conferenza stampa annunciando le loro proposte per i padiglioni EXPO, che ne prevede uno interamente dedicato ai Bronzi e alla Magna Graecia. Sgarbi ha stimato 5 milioni di introiti, di cui un terzo potrebbe essere destinato alla Calabria che "presterebbe" i due guerrieri.

Come al solito una marea di disappunti e nasi storti hanno inondato giornali e social. "I Bronzi non si toccano!", "Il trasporto potrebbe rovinarli!", "Sì, e poi portiamo anche a Milano il Colosseo e il David!" e c'è chi ha addirittura intravisto una congiura di stampo leghista per discriminare la Calabria e disincentivare il turismo nel semestre Expo.

Possiamo stare a discutere per ore, ma il dato di fatto è uno solo e abbastanza esplicito: i Calabresi non tengono né al turismo, né alla Calabria né ai propri tesori, Bronzi compresi. Inoltre hanno paura che una volta fuori regione, le due statue non facciano più ritorno: o che la loro assenza non spinga turisti a visitare la nostra terra. 

Se proprio vi fosse importato della Calabria avreste organizzato iniziative e progetti per l'Expo. Ma io finora non ho sentito foglia muoversi. Si potrebbe sottolineare la nostra forte identità magnogreca, con dei tour organizzati che partono da Milano e permettano di scoprire la nostra regione, i nostri reperti archeologici, di gustare le nostre primizie, di respirare i nostri paesaggi, di conoscere i nostri musei e la nostra arte. I Bronzi potrebbero rappresentare i nostri ambasciatori inviati nel cuore dell'Expo per invitare i turisti a giungere fino a noi e godere di quanto abbiamo da offrire. Ma io non ho sentito nessun progetto di questo tipo. Non ancora almeno.

Noi ci lamentiamo, ci piace piangere e costernarci. Anche questo sentimento lo abbiamo ereditato dai nostri padri fondatori. Perché noi ci teniamo alla nostra terra e ai nostri Bronzi! Ma davvero tanto! Per questo motivo escogitiamo orripilanti spot pubblicitari in cui il Bronzo A e quello B prendono vita e scappano dal museo. Oppure "non ci rendiamo conto" (così ha affermato la soprintendente Simonetta Bonomi) che ai guerrieri vengono fatti indossare perizomi, piume di struzzo e veli di tulle, fotografati e spiattellati sui giornali di tutto il mondo, come ha fatto il fotografo Gerald Bruneau (ma almeno se n'è parlato). O peggio teniamo il Museo di Reggio Calabria chiuso in ristrutturazione per anni e spostiamo i Bronzi nella sede del palazzo regionale lasciandoli supini per tutto questo tempo, senza degnarci di comunicare il loro spostamento a quanti avrebbero voluto ammirarli, seppur distesi; oppure abbiamo paura che i Bronzi si deteriorino dopo aver passato i millenni sott'acqua.

Immagine dello spot voluto dalla Regione Calabria nel 2011 costato 2,5 mln
Alcuni scatti del fotografo francese Gerald Bruneau
Uno degli scatti del fotografo francese Gerald Bruneau

Parliamoci chiaro, non siamo in grado né pronti (per infrastrutture, strade, mentalità) a volere migliaia di turisti a casa nostra. Credo che perderemo anche il treno Expo. Teniamoci i nostri Bronzi e continuiamo a lamentarci perché tutto va male. Ma sappiatelo: non ce li meritiamo!

Se poco conoscete della storia dei Bronzi vi consiglio questo video.

2 commenti:

  1. Ciao Gaetano, non sono del tutto d'accordo con te e come molti sono contraria allo spostamento dei Bronzi. Intanto perché difficilmente potrà essere smentito il parere dell’Istituto Centrale per il Restauro e della Sovrintendenza che ha categoricamente escluso la trasportabilità delle statue. Non è vero che non ci sono idee: il candidato sindaco della città di Reggio Calabria, pochi giorni fa, tramite un comunicato stampa, ha proposto , non capisco perché debba essere un Expo circoscritto alla provincia di Milano. Del resto l'Expo 2010 in Cina, ha consentito ai visitatori di spostarsi in tutto il territorio. Perché non farlo anche in Italia? E non parlo solo per Reggio, ma magari consentire lo spostamento anche a Pisa, Firenze, Torino, Napoli, Catania...l'Italia è ricca di bellezze, sarebbe un'occasione per farla conoscere nella sua totalità.

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    1. Ma certo Valentina, questo sarebbe lo scopo dell'Expo, ma tu credi che siamo in grado di accogliere migliaia di turisti con tutti i nostri problemi principalmente infrastrutturali? E poi parliamoci chiaramente: se uno straniero viene in Italia per l'Expo per alcune settimane, tu dici che verrebbe proprio a Reggio Calabria, prima di Firenze, Roma, Venezia e co? E la Calabria non fa granché per attirarlo a sé!
      Comunque sono ben lieto di sapere cosa ha proposto il candidato sindaco di Reggio.

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